Ambiente e biodiversità del monte Baldo. Il territorio, la flora, la fauna

Brevi appunti sul territorio del Garda.

Garda autore : Luigi Perotti Data pubbl.01-02-2019

Il territorio del Monte Baldo è caratterizzato da una spiccata Biodiversità in particolare della flora.

Origini del territorio

- il 96% circa del territorio è formato da rocce sedimentarie, formatesi circa 180 milioni di anni fa, emerse dal fondale marino (Piattaforma di Trento)

- il 3% circa è formato da rocce di natura vulcanica, dovute non al fatto che, come popolarmente creduto, il Monte Baldo fosse un vulcano, ma semplicemente, a seguito di rotture della crosta terrestre esistente è fuoriuscito del materiale magmatico, lasciando quindi residui di rocce magmatiche o vulcaniche.

- il restante 1% sono rocce di natura Metamorfica (rocce preesistenti modificate dall’enorme pressione e temperature altissime) conosciute come SELCE.

L'ambiente attuale si è sviluppato in  20 milioni di anni a seguito di spinte delle zolle e placche africane (ERA QUATERNARIA).

Quando la roccia emerge si dice che muore, comincia a dissolversi. Si ritiene che il Monte Baldo arrivava a 3000 metri di altezza, poi, a seguito dell’erosione si è abbassato all’altezza attuale. Una curiosità, oggi ha circa 1 cm di crescita all’anno che viene compensato da 1 cm. di erosione quindi la situazione si dice STABILE.

 TIPI DI ROCCIA PRESENTI:

ROCCE CARBONICHE (carbonato di calcio o contenenti magnesio)

Queste rocce dette di CALCARE GRIGIO, hanno la caratteristica che sono solubili dall’acqua.

 In Lessinia e verso Trento sono state trovate impronte di Dinosauro , non ancora sul Monte Baldo perchè era una “Zona di spiaggia” quindi il terreno non era adatto a conservare le orme.

Le orme che ora si possono trovare su pareti verticali sono state sollevate dalle spinte nel sottosuolo, naturalmente i dinosauri camminavano normalmente in orizzontale.

CALCARE OLITICO

Nella zona di S. Vigilio si trova un tipo di calcare OLITICO, granuloso. Questo tipo di roccia ha favorito il CARSISMO, cioè la formazione di rocce sotterranee di cui il Monte Baldo è pieno e di cui non si conosce ancora a tutt’oggi la reale estensione. Un caso evidente è l’Aril a Cassone del quale non si sa ancora quali vie prende l’acqua.

ROSSO AMMONITICO (Rosso Verona)

Composte da carbonato di calcio con ossido di ferro, da qui la colorazione che può essere più o meno marcata a seconda della quantità di ferro presente.

All'interno delle  rocce si trovano gli AMMONITI, fossili databili dai 150 ai 100 milioni di anni fa, alcuni hanno un diametro superiore al mezzo metro. Questi  molluschi cefalopodi si sono estinti nell’era secondaria (60 milioni di anni fa).

BIANCONE

Databile da 100 a 90 milioni di anni fa, carbonato di calcio puro.

In questo strato si trova la SELCE ossia gusci di SILICIO (zooplancton) amalgamati e compressi, è una roccia vetrosa, tagliente, durante l'età della pietra si sono ricavati utensili da taglio, punte di lance e frecce usate per la caccia.

SCAGLIA VENETA (PIETRA DI PRUN)

Databile da 90 a 70 milioni di anni fa.

ERA SECONDARIA (65 milioni di anni fa)

Avviene un cataclisma che interessa tutta la terra, forse un grosso meteorite colpisce il Golfo del Messico provocando uno spostamento notevole dell’asse terrestre. A seguito di questo si ha un’immediata variazione del clima, in pochi giorni si passa dai circa 30° di temperatura media ai 10° e anche ai 2-3°, anche a seguito di nubi che oscurano l’atmosfera per anni.

Le conseguenze sono l’estinzione dei grandi rettili esistenti, che non hanno avuto modo di adeguarsi avendo il sangue freddo. Sopravvivono i mammiferi. La comparsa degli antenati dell’uomo è datata 5 milioni di anni fa.

Con lo spostamento delle ZOLLE terrestri il continente africano si sposta verso l’Europa provocandone il rialzo e originando le montagne (Alpi e Appennini)

Per il Monte Baldo non funziona proprio così, non deriva da EMERSIONE, ma la Lessinia, spingendo dove c’era la linea del Monte Baldo, provoca un inarcamento con una piega (in ca. 20 milioni di anni) con conseguente innalzamento e rottura. I lastroni sono scivolati verso il lago formando le caratteristiche PALE (da Malcesine a Torri) mentre nell’altro versante si sono rovesciati formando gli altopiani.

Le zone basse erano ancora sotto il livello del mare quindi si trovano anche rocce nuove, anche di origine magmatica. Esistono tuttora faglie in movimento in profondità, da qui le frequenti scosse di terremoto.

6 milioni di anni fa circa si è avuto un raffreddamento, il ghiaccio si muove per discesa dall’alto verso il basso occupando le valli, scavando le montagne e la fossa del Garda. Nel suo spostamento porta con sè alcune specie botaniche tipiche del clima freddo che poi si sono adeguate al nuovo territorio. Da qui la grande varietà di specie botaniche per cui il Monte Baldo è famoso.

La presenza di una grande quantità di specie botaniche è dovuto al particolare clima generato dal Lago di Garda, funziona come un VOLANO TERMICO: le acque si riscaldano piano in estate e il calore è rilasciato durante l’inverno. In media si riscontra mezzo grado in meno in estate e mezzo grado in più in inverno rispetto alla latitudine. Questo per esempio permette la crescita del LECCIO.

CLIMA

Uno dei fattori più importante del clima è  la PIOVOSITA’ che va da un valore medio di 900 mm nelle zone basse a livello del lago (il lago è a circa 65 m slm) ai 1500 mm sulle creste del Baldo (media annuale). La vegetazione è influenzata naturalmente dall’umidità.

VEGETAZIONE

Caratteristica dell’ambiente del Monte Baldo è la sua vegetazione A FASCE.

Si va da una vegetazione di tipo MEDITERRANEO (a livello lago) e si arriva a una vegetazione di tipo SUB-ARTICO sulle creste, con tutte le altre zone intermedie. Tutto questo nella stessa montagna. E’ come fare un viaggio dal Mediterraneo al Polo, ma non serve spostarsi di molto.

Le altre FASCE sono:

  • SUB-MEDITERRANEA
  • SUB-MONTANA
  • MONTANA
  • ALPINA

Altra caratteristica è che le piante si associano, si mischiano, e richiamano quindi animali.

Questo è anche detto ETEROGENEITA’ AMBIENTALE o BIODIVERSITA’

Nel Monte Baldo esiste un’estrema Biodiversità (circa 2.000 piante e 20.000 specie animali).

FASCE DI VEGETAZIONE

FASCE UMIDE (ADIGE – GARDA)

Piante: salici, ontani, pioppi, canna di palude, ecc. In questa fascia si trovano quindi piante che amano l’acqua (IDROFILE)

A livello del lago si trovano i canneti, precisamente nella zona di S. Vigilio,  Garda, Lazise, Castelnuovo.

FASCIA SUB-MEDITERRANEA FINO AI 400 mt

FLORA 

LAURETO Lauro (alloro)

OLIVETO Olivi

LECCETO Lecci (clima temperato caldo)

Altre piante che si trovano sono l’albero di Giuda, le ginestre, l’asparago pungente, il pungitopo (diventato quasi infestante in quanto i boschi non vengono puliti come una volta)

QUERCETO – si trova la quercia, il carpine nero, il frassino

PINACEE – qui si trova il Pino nero (importato dagli Austriaci sulle Torricelle quindi a 150-200 mt di altitudine mentre questa è una pianta che vive sopra i 1000 mt., questo ha portato l’arrivo di parassiti anche pericolosi tipo la PROCESSIONARIA che non esiste sopra i 100 metri di altezza).

ALTRE PIANTE NON AUTOCTONE

Robinia (importata dal Nord America nel 1800), Tasso (la pianta è velenosa, non il frutto che viene mangiato dagli uccelli che però scartano il seme), il veleno è utilizzato come anti tumorale.

Si trovano poi primule, dente di cane, barba di becco, anemone lanosa, felce, salvia, sanguinella, euforbia, sambuco (curiosità: te si en saùgo, detto veronese, significa sei una persona vuota, il tronco del sambuco è vuoto all’interno).

FAUNA

PESCI: Cavedano, Trote, Lavarello, Carpione(purtoppo in via di estinzione), Persico, Luccio, Alborella, Sardina(Agone), Tinca, Carpa, Anquila(che scende dal Mincio), Siluro (non autoctono) ecc.

CROSTACEI: vari tipi di gamberi. Il gambero americano, importato, sta distruggendo quello nostrano.

INSETTI : grandissima quantità di specie

UCCELLI: tante specie sono ritornate, ora si nota uno sviluppo spropositato di anatre.

SELVAGGINA : Lepre, volpe, tasso, fagiano riccio, capriolo, camoscio, martore, faine.

Errori dell’uomo: nel ripopolamento sono state portate specie non autoctone che, a volte, sono risultate dannose perchè prolificano enormemente in quanto non trovano i predatori naturali.

Un esempio concreto riguarda il cinghiale che importato circa 35 anni fa  si è rivelato dannoso per il terreno e le colture in quanto scava delle buche per cercare  tuberi. 

FASCIA DAI 400 AI 900 M. SLM

CASTAGNETO – FUNGHI (anche velenosi come l’Amanita Phalloide)

FASCIA DAI 900 AI 1500 M. SLM

FAGGETA (Monospecifica in quanto il faggio ama vivere da solo) esistono quasi esclusivamente boschi di faggio, il taglio avviene ogni 30 anni circa.

E’ la fascia principale del Baldo, esistono alberi che raggiungono i 3 secoli di vita.

FIORI:

Peonia, ciclamino, giglio rosso, uva di volpe (velenosa), ranuncoli, anemone, vari tipi di orchidee (circa 70)

Aconito, genzianelle, veratro (velenosissimo assomiglia alla genziana maggiore)

PINETA – autoctona

Nella parte orientale invece sono state importate

Si trova il larice, l’abete rosso, l’abete bianco (ne rimangono pochi) e varie specie di fiori.

FASCIA DELLA MUGHETA 1800 – 2000/2200 M. SLM

Pino mugo

Fiori: orchidee, uva ursina, rododendro, ranuncolo di roccia, stella alpina, primula meravigliosa (rara)

ENDEMISMO  

è il fenomeno per cui alcune specie animali o vegetali sono esclusive di un dato territorio.

Fattori determinanti :

  • PRESENZA DEL LAGO
  • ISOLAMENTO

In 30.000 anni di isolamento si sono create numerose specie nuove (in), insetti, piante.

Si contano circa 2.000 specie botaniche su 2.200 esistenti nel veronese (1/3 delle specie esistenti in Italia)

Anche vicino al lago ci sono specie endemiche rare, sia di insetti che di erbe.

L’Erebia Ottomana è una specie di farfalla che esiste solo sul Baldo. Nelle grotte esistono varie specie di insetti, a volte ciechi (circa 1.000)

Sul Baldo vive circa il 41% della fauna d’Italia.

Un particolare uccello, il CROCIERE, ha un becco incrociato che utilizza per prendere i pinoli dalle pigne.

CAMOSCIO – Ne esistono parecchi, erano estinti, sono stati reintrodotti negli anni ’70, attualmente se ne contano 1500-1700

CAPRIOLI, non sono così numerosi come  camosci.

MARMOTTE, sono state reintrodotte, ce ne sono più di 100 e creano problemi al territorio perchè scavano le tane, i loro predatori naturali sono le aquile, ne esistono 2 coppie stabili.

CERVO, arriva dal Trentino

LINCE, sta ritornando da Est

GATTO SELVATICO

ORSO, arriva dal Trentino, solo il maschio, quindi nella stagione della riproduzione lascia il territorio alla ricerca delle femmine.

SCIACALLO DORATO (arriva dai Balcani – avvistato in zona Prada)

LUPO – non è ancora arrivato, c’è in Lessinia, sarebbe il predatore naturale dei cinghiali.