Proverbi : 1 - 171 di 171
Cod Categoria Brenzonal / Ita
10 Affari & soldi

L'è méi n'öf ancö che 'na galìna domâ

meglio un uovo oggi che una gallina domani

é meglio il poco sicuro oggi che il tanto incerto domani

20 Affari & soldi

Putòst de gnéent, l'è méi putòst

Piuttusto di niente è meglio pisttosto.

E' meglio qualcosa di poco conto che niente

30 Affari & soldi

L'è la mìgola che fa 'l tòc.

E' la bricciola che fa il tozzo di pane.

E' il particolare insignificante che fa il tutto.

40 Affari & soldi

Chi g'à i schéi, g'à resô.

Chi ha i soldi, ha ragione.

.Chi ha i soldi decide il corso degli evvenimenti.

50 Affari & soldi

Pù i ghé n'à, pù i nè vorìa

più ne hanno e più ne vorrebbero

chi ha tanti soldi non si accontenta, ma ne vorrebbe sempre di più

60 Vari

Con gnéet no' se fa gnéet.

Con niente non si fa niente

Con niente non si fa niente

70 Affari & soldi

A morìr e a pagàar sé fa sémpre òra

A morire e a pagare si fa sempre in tempo

Morire e a pagare sono momenti che si vorrebbero rimandare al più tardo possibile

80 Affari & soldi

érghe i debič  no' pagarli l'è come no' érghei

Avere i debiti e non pagarli è come non averne.

Chi ha debiti e non si preoccupa di pagarli è come senon ne avesse.

90 Affari & soldi

Far él móna per no' pagàar el dàsi.

Fare il finto tonto per non pagare le tasse.

Fingere ingenuità per non assolvere iai propri doveri.

100 Affari & soldi

La roba bòna no' la rèsta 'n botéga

La merce buona non rimane in negozio.

La merce di valore si vende con velocità, perchè tutti la vogliono.

110 Affari & soldi

Quande se g'à da negàrse, l'è méi negàrse 'n del négre.

Quando si vuole annegare, è meglio annegare dove l'aqua è profonda.

Quando si deve rischiare è meglio farrlo dove ci sono più garanzie di successo.

120 Affari & soldi

I schèi i fa schèi, i piòc i fa piòc

I soldi fanno soldi, i pidocchi fanno pidocchi.

Chi ha denaro diventa sempre più ricco, chi è povero rimane tale o peggiora la propria condizione.

130 Affari & soldi

Chi sbàlia dé testa, paga dé scarsèla.

Chi sbaglia di testa, paga di tasca sua

Chi commette degli errori ci rimette con il proprio denaro.

140 Affari & soldi

Él sincéer e 'l galantòm el sarà sempre 'n pòre òm

L'uomo sincero e il galantuomo saranno sempre dei poveretti.

150 Affari & soldi

A chi nasi desfortunà, piövi sul cul anca se l'è sentà.

A chi è sfortunato piove sul sedere anche se è seduto.

L asfortuna colpisce le sue vittime anche quando queste si trovano in condizioni favorevoli.

160 Affari & soldi

I coióni dei câ e i schèi dei poaréč  i è sempre 'n vista.

I genitali del cane e i soldi dei poveri sono sempre in vista.

170 Affari & soldi

Val pù un soldo guadagnà che dóo risparmiàa

Vale più un soldo guadagnato che due risparmiato.

Costa maggior fatica guadagnarsi da vivere che cercare di risparmiare 

180 Affari & soldi

Molàar l'àgola per ciapàar el varô.

Lasciare l'alborella per prendere il varone.

Lasciar perdere un affare di poco conto per assicurarsene uno importante.

190 Affari & soldi

Chi no' ròba no' fa ròba.

Chi non ruba non si arricchisce.

Chi non è scaltro negli affari non farà mai fortuna.

200 Affari & soldi

Tra arte e bó∫ía, se vendi la mercansìa.

Con l'arte e la bugia, si vende la mercanzia.

Con l'arte di arrangiarsi e mentendo si riesce a piazzare qualsiasi affare

210 Affari & soldi

No' se g'à se no' quel che se gòdi

Non si ha se non quello che si gode.

Non si possiede veramente se non ciò che si gode.

220 Affari & soldi

Chi 'mpresta, el perdi 'l mànec e ànca la sésta.

Chi impresta perde il manico e anche la cesta.

Chi impresta non si deve aspettare di ritorno nulla.

230 Affari & soldi

La roba a bô mercà la strasa la borsa.

La merce a buon mercato rovina la borsa.

La merce a buin prezzo invoglia il cliente a spendere comprando anche ciò di cui non si bisogno.

240 Affari & soldi

Chi più spéndi meno spéndi.

Chi fa un acquisto di valore, spende meno perchè l'oggetto è destinato a durare.

250 Affari & soldi

Él pèrder l'è paréent del piàn∫er.

Perdere è parente del piangere.

Perdere e piangere sono azioni che spesso si verificano contemporaneamente.

260 Affari & soldi

I schèi i fa balàar l'orso.

I soldi fanno ballare l'orso.

Con i soldi si può fare tutto.

270 Affari & soldi

Schèi e amicìsia i stòfega la giustìsia.

I soldi e l'amicizia soffocano la giustizia.

Il denaro e gli amici possono rendere parziale il giuìdizio.

271 Affari & soldi

L'è nassù, l'ha dit, l'à fat, l'è nà,  l'è vegnù, l'ha brigà, l'è mort e l'ha lassà chi tutt. 

E' nato, ha detto, ha fatto, è andato, è venuto, ha combinato, è morto e ha lasciato qua tutto.

280 Animali

Se la galina la tasese nisùni savaria che l'à fat l'öf.

Se la gallina non chiocciasse nessuno saprebbe che ha fatto l'uovo

Non dire mai  troppo ...

290 Animali

De nòt tute le vache le è mòre.

Di notte tutte le mucche sono scure.

pensaci

300 Animali

La prima galina che canta l'à fat l'öf.

La prima gallina che canta ha fatto l'uovo.

310 Animali

Le bèstie se le trata da bèstie.

Gli animali si trattano da animali.

320 Animali

Le mosche le va drée ai musi magri.

Le mosche girano attorno agli asini magri.

La gente si accanisce su chi è già in disgrazia.

330 Animali

Chi sérca cavàl e fénna sensa difèt, no g'avarà mai cavàl 'n la stala e fénna 'n del lèt.

Chi cerca un cavallo o una donna senza difetto, non avrà mai un cavallo nella stalla e una donna nel letto.

340 Animali

Él pés el g'à da noàar tie volte : prima ne l'aqua, po' ne l'oio e la tersa nel vî.

Il pesce deve nuotare tre volte : prima nell'acqua, poi nell'acqua, poi nell'olio e la trerza nel vino.

350 Animali

A magnaar el servèl del pès, se devénta 'nteligenti.

se si mangia il cervello del pesce si diventa intelligenti.

360 Vari

Galina vècia fa bô brö.

La gallina vecchia fa buon brodo.

370 Animali

Méi éser béc e érghe da becaar, che no' éser béc e no' érghe da magnaar.

É  meglio essere becco e avere di che mangiare, che non essere becco e non avere di che mangiare

380 Animali

L'ospite l'è come el pès : dopo tri dii èl tàca a spusaar.

L'ospite è come il pesce : dopo tre giorno comincia a puzzare.

390 Animali

Él pes gròs él magna el pés pìcol.

Il pesce grosso mangia il pesce pioccolo.

400 Animali

Tégni n'oč al pés e n'antre al gat.

Con un occhio guarda il pesce e con l'altro il gatto

410 Animali

Méi n'à∫ent viif che 'n dotor móort.

Meglio un asion vivo che un dottore morto.

Meglio essere una persona ignorante, ma viva che essere un dottore morto

420 Animali

Liga 'l muso 'nde 'l völ él sò padrô.

Lega l'asino dove vuole il suo padrone.

Fare cme i padroni comandano, anche se sbagliano.

430 Animali

Él naas dei gač, i ∫enoč dei òmegn e 'l cul del fénne i è sempre fréč.

Il naso dei gatti, le ginocchia degli uomini e il sedere delle donne sono sempre freddi.

440 Animali

Méi en sçors en boca a 'n gat, che n'òm per le mâ de 'n avocàt.

Meglio un topo in bocca a un gatto, che un uomo in mano a un avvocato.

450 Animali

Quande 'l gat él dòrmi, i sòors i bala.

Quando il gatto dorme i topi ballano.

460 Animali

Câ che sbaia no' mòrdi.

Cane che abbaia non morde.

470 Animali

Câ no' magna câ.

Il cane non mangia altro cane.

Ogni simile rispetta e difende il proprio simile.

480 Animali

Daghe al câ  che l'è rabiòos.

Picchia il cane quando è rabbioso.

Invito sarcastico ad infierire su chi è incattivito.

490 Animali

É câ de tanč padrô él möri de fam.

Il cane di tantei pradroni muore di fame.

500 Animali

En cólp córi la léor, en cólp córi 'l câ.

Una volta corre la lepre, una volata corre il cane.

510 Animali

L'è méi en bô à∫en che sènto paréenč

è meglio un buon asino che cento parenti

520 Animali

Chi ghe fa la barba al muso, perdi l'acqua e anca él saô.

Chi fa la barba a un asin, perde l'acqua e anche il sapone.

Si dice di chi perde tempo e risorse inutilmente.

530 Animali

Vàrdete dal câ che non ∫baia e dal corteèl che no' tàia.

Diffida del cane che non abbaia e del coltello che non taglia.

540 Animali

Sia da 'n caval che da 'n mul, staghe trii pass lontâ dal cul.

resta a tre passi di distanza sia dal sedere del cavallo che da quello mulo.

550 Animali

A giutàr i a∫egn se ciàpa sól pesatàe.

Se si aiutano asini , si prendono solo calci.

560 Animali

Galina che sta 'n ca', se no' la bècola, l'à ∫a becolà.

Gallina che sta in casa, se non mangia, ha già mangiato.

570 Animali

Per gnént no mövi la cóa gnanca él mùso.

Nemmeno l'asino muove la coda se ne ha qualche utilità.

580 Arti & mestieri

Nel caamp nàrghe, én botega stàrghe.

Nel campo andarci, in negozio starci.

In campagna si va saltuariamente, in negozio è necessario essere sempre presenti.

590 Arti & mestieri

Empàra l'arte e métela da parte.

Impara il mestiere e mettilo da parte.

E' sempre utile imparare un mestiere perchè può tornare utile nella vita.

600 Arti & mestieri

Val più la pratica che la gramàtica.

Vale più la pratica che la grammatica.

E' più sapere importante saper fare una cosa che la teoria.

610 Arti & mestieri

Vöia de laoràar sàlteme adòs, laóra ti che mi no' pòs.

Voglia di lavorare saltami addosso, lavora tu che io non posso.

Si dice di chi ha poca voglia di lavorare.

620 Arti & mestieri

L'è méi magàar sforsà che laoràar de gusto.

E' meglio mangiare per forza che lavorare di gusto ( a pieno ritmo).

630 Arti & mestieri

∫öbia vegnùa stemàna perdùa.

Quando giunge giovedì la settimana è persa.

Quando si giunge a giovedì oramai la settimana lavorativa è quasi finita e si può produrre ancora poco.

640 Affari & soldi

Co' le ciàcole no' se fa frìtole.

Con le chiacchere non si fanno fritelle.

Per quanti hanno l'abitudine di chiaccherare e non portare a termine un lavoro.

650 Arti & mestieri

Co' la léengua 'n bóca se va dapertut.

Con la lingua in bocca si va dappertutto.

Quando si possiede facilità di parola si può andare ovunque.

660 Arti & mestieri

No' gh'è polsàar che strache.

Non c'è riposo che stanchi.

Il riposo non stanca mai.

670 Arti & mestieri

Él prim dì che se va  'n montagna no' se fa formài.

Il primo giorno che si va in montagna non si fa formaggio.

Il primo giorno che si intrapprende un'attività si realizza  poco.

680 Arti & mestieri

Co' l'ùcia e la peséta vivi la siora e anca la poaréta.

Con l'ago e la stoffa vive la signora e anche la poveretta.

Con l'arte della sartoria vive sia chi è povero sia chi è ricco.

690 Arti & mestieri

Doperar óont de gómbi.

Adoperare olio di gomito.

Strofinare con tutta l'energia delle braccia.

700 Arti & mestieri

Sèt sartoor i pociàva l'ovét, én sol scarpolïn sfornava 'n galét.

Sette sarti intingevano il pane nell'uovo, un solo calzolaio sfornava un galletto.

All'epoca probabilmente i sarti guadagnavano meno dei calzolai e quidi non potevano permettersi cibi succulenti, forse anche perchè la loro attività era meno richoesta.

710 Arti & mestieri

A bö soldà ogni arma ghé fa

ad gni buon soldato ogni arma va bene

chi sa fare bene il proprio mestiere non necessita di strumenti eccezionali e si sa arrangiare anche nel caso in cui non ne abbia a disposizione di più adatti

720 Arti & mestieri

Óf, Ófelèr, a ognû èl sò mistèer

A ognuno il suo mestiere

A ognuno riesce bene il mestiere che ha imparato. Può essere un ammonimento a chi vuole fare il mestiere degli altri

730 Arti & mestieri

Contadíi, contadíi, scarpe gròse e servèl fî.

Contadino, contadino scarpe pesanti cervello fino.

Il contadino che esteriormente si presenta rozzo, possiede secondo l'opinione comune un cervello fino ossia è persona assenata ed inteligente.

740 Arti & mestieri

Chi no' sa fàar, désfa.

Chi non sa fare disfa.

Chi non sa fare il proprio mestiere fa solamente danni.

750 Arti & mestieri

Chi no' risica no' rosica.

Chi non rischia non rosica.

Chi non rischia anche nel lavoro non guadagna.

760 Arti & mestieri

Fàar e desfàar l'è tut en laoràar.

Fare e disfare è tutto un lavorare.

Il fare e il disfare comportano entrambi una fatica.

770 Arti & mestieri

Piövi 'n da via, tompesta 'n botèga.

Quando piove per la strada c'è tempesta in negozio.

Il cattivo tempo tiene lontani gli acquirenti dai negozi.

780 Arti & mestieri

Él fiöl de 'l scarpolî él va via co' le scarpe ∫buc∫e.

Il figlio del calzolaio va in giro con le scape bucate.

Spesso chi fa un mestiere dedica più tempo al cliente che non ha se stesso.

790 Arti & mestieri

Chi arte no' sa, botéga sère.

Chi non conosce l'arte chiuda bottega.

Chi non sa fare un mestiere lo abbandoni.

800 Arti & mestieri

Pégri a magnàar, pégri a laoraar.

Lenti a mangiare, lenti a lavorare.

Si crede che chi é lento nel mangaire sia lento anche a lavorare.

810 Arti & mestieri

Luna 'n pè, magnàar sentà; luna sentàa marinàar 'n pè.

Luna in piedi marinaio seduto, luna distesa marinaio in piedi.

Quando lo spicchio di luna è in piedi e quindi il mare è calmo e quindi il marinaio può stare tranquillo, quando la luna assume una posizione più orizzontale il marinaio deve darsi da fare perchè il mare è mosso.

820 Arti & mestieri

I laòr fač de festa i vee dentre dala porta e i va föra dala finestra.

I lavori fatti in giorno di festa entrano dalla porta e vanno fuori dalla finestra.

I lavori fatti in giorno festivo sono poco produttivi.

830 Arti & mestieri

Quande 'el sol el tramonta i a∫en i pónta.

Quando il sole tramonta gli asini puntano le zampe.

Quando finisce la giornata solo allora i fannulloni si danno da fare.

840 Arti & mestieri

A nàar en  ∫o ogni sàant aiuta, anàar en su la ghe völ tuta.

Ad andare in giù ogni santo aiuta, ad anadare in su ci vuole tutta la forza.

Per affrontare le prove in discesa è semplice, per affrontare quelle in salita ci vuole molta forza di volontà.

850 Arti & mestieri

Chi sèrvi 'n comû no' servi nisû.

Chi serve in comune non serve nessuno.

860 Arti & mestieri

I preti i vivi di carne morta, i dotóor de carne malàa, i avocati de carne stigàa.

I preti vivono di carne morta, i medici di carne malata, gli avvocati di carne arrabbiata.

I preti lavorano con i funerale, i medici lavorano se ci sono malati, gli avvocati se ci sono liti fra persone.

870 Arti & mestieri

Quando manca i cavai i musi i trota.

Quando mancano i cavalli gli asini trottano.

Quando mancano le persone che generalmente lavorano in prima fila, si danno da fare coloro che lavorano dietro le quinte.

880 Campagna & oliva

La tèra l'è basa oppure La tèra la tira 'n tèra.

La terra è in basso oppure la terra attira verso il basso.

La terra è faticosa e ci si ammazza per coltivarla.

890 Campagna & oliva

Él prà 'l fa la vaca, la vaca la fa 'l prà.

Il prato fa crescere la mucca, la mucca fa crescere il prato.

900 Campagna & oliva

Ó paia o fê basta che 'l sac èl sie piê.

O paglia o fieno basta che il sacco sia pieno.

L'importante è che vi sia sempre cibo per allevare gli animali.

910 Campagna & oliva

Gràsa de porsèl no 'ngrasa né caamp né orte∫el.

Il letame di maiale non ingrassa né il campo né il piccolo orto.

Gli escrementi di maiale non sono adatti a concimare né il campo né il piccolo orto.

920 Campagna & oliva

Chi g'à caamp, càmpa.

Chi ha campagna, vive.

Colui che possedeva campagna, un tempo poteva vivere discretamente; oggi questo non è sempre vero.

930 Campagna & oliva

Él caamp no 'l deventa mai vèč.

Il campo non diventa mai vecchio.

La terra non invecchia mai.

940 Campagna & oliva

Chi pianta no' gòdi.

Chi pianta non gode.

Chi pianta non vede i frutti dell'albero seminato. Lo si diceva in particolar modo in riferimento all'olivo, che in antico prima di arrivare a debita produzione, impiegava un tempo più lungo dell'esistenza del contadino che lo aveva piantato.

950 Campagna & oliva

Le scarpe del contadîn non le farà mai 'na bèla tébia.

Le scarpe del contadino non lascieranno mai una bella impronta.

Ciò accade perchè le calzature che indossa sono grossolane e di mediocre fattura, confezionate con materiali poco idonei.

960 Campagna & oliva

Tri a∫en e 'n contadî fa quatre bèstie.

Tre asini e un contadino fanno quattro bestie.

Tutti e quattro infatti erano sottoposti a grandi fatiche quotidiane.

970 Campagna & oliva

Na barba mal fata e 'n prà mal segà, non i è mai staa la roìna de nisùni.

Una barba mal fatta e un prato mal tagliato non sono mai stati la rovina di nessuno.

980 Campagna & oliva

A chi no völ far faìga èl caamp èl ghe dà ortìga.

Al contadino che non vuole faticare il campo produce solo ortiche.

990 Campagna & oliva

A somenàar col véent, se perdi la soménsa.

A seminare il campo in presenza del vento si disperde la semente, e quindi di conseguenza anche il futuro raccolto.

1000 Campagna & oliva

Chi g'à 'na vachéta g'à 'na boteghéta

Colui che ha una piccola mucca possiedw una piccola bottega

Chi alleva una piccola mucca possiede una fonte di guadagno come se possedesse una bottega

1010 Campagna & oliva

Chi dèsfa 'l bosc e dèsfa 'l prà fa dàno e no' lo sa.

Chi distrugge il bosco e il prato fa fanno senza conoscerne le conseguenze.

1020 Campagna & oliva

Quande te nase scarognà, te scape dal muso e la vaca te trà.

Quando nasci scarognato, fuggi dal asino e la mucca ti tira un calcio.

1030 Campagna & oliva

I nòs vèč i s'à magnà i caamp e i 'nà lasà i provèrbi.

I nostri vecchi si sono mangiati i campi e ci hanno lasciato in eredità almeno i proverbi.

1040 Campagna & oliva

Só legna de fò: prést te me vede prést me ne vò.

Sono legno di faggio: in fretta mi vedi e in fretta me ne vado, in quanto brucio velocemente nel focolare.

1050 Campagna & oliva

Quande 'l gremàl el lima la crésta, l'olova lè présta.

Quando el "gremal" sfiora le cime alte delle piante cariche di olive, la raccolta è abbondante ed esso si riempie in breve tempo.

1060 Campagna & oliva

En cusét de oliva 'l t'envöia e 'l te obrìga.

Un pugno di olive ti invoglia e ti obbliga.

Un pugno di olive fermatosi sul prato o perchè fuoriusciti dai teli stesi sul terreno o raccoltosi all'interno di qualche radice, perchè sfuggito alle mani durante la raccolto col "gremal", ti invita e ti costringe a raccattarlo.

1070 Campagna & oliva

El goiòor che raspa l'oliva, del bròc no 'l s'entriga.

L'uomo che raccoglie l'oliva del ramo non si preoccupa.

Colui che stacca le olive, preoccupato della quantità da raccogliere in breve tempo, non presta dovuta attenzione al danno che provoca, strappando maldestramente molti rametti.

1080 Campagna & oliva

La fòrbes te mónda, la primavera te 'nonda.

La forbice ti pota la pimavera t'inonda.

Durante il processo ti potatura le forbici privano l'ulivo di molti sui rami: quelli superficiali e quelli che hanno già fortificato: la primavera, col suo tepore, stimola la nascita e lo sviluppo di nuovi polloni. In altre parole quelle che le forbici "rubano" viene reinegrato in maniera abbondante dal soffio rigenerante della primavera.

1090 Medici & medicine

I dotóor e le patate i g'à i fruč sóto tèra.

I dottori e le patate hanno i frutti soto terra, cioè come le patate sono sotto terra così lo sono i pazienti dei medici.

1100 Medici & medicine

I dotóor e la guèra, i spopola la tèra.

I dottori e la guerra spopolano la terra, cioè fanno molte vittime.

1110 Medici & medicine

Sa pù 'n à∫en e 'n dotóor, che 'n dotóor da per èl.

Sanno più cose un asino e un dottore insieme, che un dottore da solo.

1120 Medici & medicine

Él mal él vê a cavàl e 'l va via a pè.

Il male arriva a cavallo e se ne va a piedi.

Il male, la malattia, arriva in modo acuto ma ci vuole tempo per guarire.

1130 Medici & medicine

A dièta él mal èl se chièta.

A dieta il male regredisce.

1140 Medici & medicine

Amòr, tòs e pànsa no' se i scondi.

L'amore, la tosse e la pancia, per quanti sforzi si facciano, non si riesce a nasconderli.

1150 Medici & medicine

I dolóol i è come i soldi, chi ghe i àa se i tegni.

I dolori cono come i soldi, chi ce li ha se li tiene.

1160 Medici & medicine

Chi no' g'à fam, o l'è malà o l'à magnà.

Chi non ha fame o è ammalato o ha già mangiato.

1170 Medici & medicine

Chi g'à la sanità, l'è 'n siór e no' lo sa.

Chi gode di buona salute è un ricco e non lo sa.

1180 Medici & medicine

Chi völ  star sâ, pise spés come i câ.

Chi vuole essere in salute, urini di frequente come fanno i cani.

1190 Medici & medicine

Magna da sâ e bevi da malà

Mangia come una persona sana , cioè senza limiti particolari, e bevi come una persona ammalata, cioè con moderazione

1200 Medici & medicine

L'aria de matina, l'è 'na bóna medisìna.

L'aria fresca della mattina è una buona medicina, cioè molto salutare.

1210 Medici & medicine

Sòl da vedri e aria de fesùra, i porta l'òm a la sepoltura.

Prendere il sole attraverso i vetri ed essere espoti alle correnti d'aria portano l'uomo alla sepoltura, o meglio alla malattia.

1220 Medici & medicine

Mal de pèl, sanità de buèl.

Piccoli sfoghi della pella sono segni segni di benessere generale.

1230 Medici & medicine

Tromba de cul sanità de corp, aiùteme cul se no sò móort.

Fare "aria", è segno bi buona salute; chi è in salute può darsi delle "arie".

1240 Medici & medicine

Co' i ani, vê i malani.

Con l'avanzare dell'età cominciano gli acciacchi.

1250 Medici & medicine

Pù che več no' se deventa.

Più che vecchi non si diventa.

1260 Medici & medicine

Per le bugànse, aqua de magio.

Per curare i geloni, la buona stagione è l'ideale.

1270 Medici & medicine

La malva, da ogni mal la salva.

La malva è l'edeale per curare molti mali.

1280 Medici & medicine

No' ghe erba che varde 'n su che no g'abie la sóa vertù.

Non c'è erba che guarda in su che non possieda la sua virtù.

Non c'è erba che cresce nei prati che non abbia una sua particolare qualità medicamentosa.

1290 Medici & medicine

Mei strasàar scarpe che ninsöi.

Meglio stracciare le scarpe che le lenzuola.

Meglio consumare le scarpe per il grande lavoro che le lenzuola per le malattie.

1300 Medici & medicine

Morìir l'è l'ultima capèla che se fa.

Morire è l'ultima cretinata che si fa.

1310 Medici & medicine

Fin che el dotòor i pensa, el malà el möri.

Mentre il medico pensa il malato muore.

Critica alla lentezza con cui operano i medici e la medicina.

1320 Santi

A Santa Cróos, pâ e nóos.

A Santa Croce pane e noci.

1330 Santi

A San Martî el móst el devénta vî.

A San Martino il mosto diventa vino.

1340 Santi

Da la Befana la rava l'è vana.

Dalla befana la rapa non è più saporita.

1350 Santi

L'istà de San Martî la dura tri dii e 'n pochetî.

L'estate di San Martino dura tre giorni e un pò di più.

1360 Santi

L'aqua de l'Asensiô fa bèla la stagiô.

L'acqua dell'ascensione fa bella la stagione.

1370 Santi

Schèrsa coi fanti e lasa staar i Santi.

Scherza coi fanti e lascia stare i Santi.

1380 Santi

Chi g'à 'l saant g'à anca 'l miràcol.

Chi ha il Santo ha pure il miracolo.

1390 Santi

Sensa Saanč no' se va 'n Paradiis.

Senza Santi non si va in paradiso.

1400 Santi

Ogni Saant el völ la sóa candela.

Ogni Santo vuole la sua candela.

Ogni Santo richiede la sua devozione; metaforicamente: a ognuno bisogna riconoscere i meriti di quello che si è guadagnato.

1410 Santi

Denànsi al prete, al frate e al capitèl levève sempre 'l capèl.

Davanti al prete, al frate e al capitello, levatevi sempre il cappello.

Questo proverbio sottolinea come nel passato erano tenuti in grande considerazione la venerazione e il rispetto per gli "uomini di Dio" e per tutti i segni della presenza divina.

1420 Santi

A Santa Lùsia el frét el crusia.

A Santa Lucia il freddo si fa sentire.

1430 Santi

A San Michèl èl caalt èl va 'n ciel.

A San Michele il caldo sale in cielo.

Circa le osservazioni atmosferiche di questo periodo il pessimismo ha il sopravvento sull'ottimismo.

1440 Santi

A San Luca i nèspoi i sè spelùca.

A San Luca le nespole si staccano dall'albero.

Dal giorno di San Luca (18 Ottobre) si può iniziare la raccolta delle nespole in concomitanza con la raccolta delle castagne.

1450 Santi

A San Martî se vestisi l'grant e anca el picinî.

A San Martino si veste l'adulto e il bambino.

Con l'arrivo di San Martino è bene pensare a coprire dal primo freddo sia l'adulto che il bambino.

1460 Santi

A San Valentî el filò el se fa fî.

A San Valentino il filò si fa corto.

A San Valentino il filò (ossia le le riunioni serali che si svolgevano nelle stelle) durava sempre meno fino a scemare con l'arrivo della buona stagione.

1470 Santi

A San Bastiâ crèpa e câ.

A San Sebastiano crepa e cane.

A San Sebastiano si possono "crepare" le cortecce degli alberi a causa del freddo "cane"!

1480 Santi

San Bastiâ co' la viöla 'n mâ.

San Sebastiano con la viola in mano.

A San Sebastiano si gira tenendo in mano le prime viole che annunciano il prossimo arrivo della primavera.

1490 Santi

San Bastiâ n'ora 'n mâ.

A San Sebastiano un'ora in mano.

A San Sebastiano i giorni si sono allungati guadagnando un'ora di sole in più.

1500 Santi

Sant' Antòni, San Bastiâ e Sant' Agnées i è i trii mercanti de la néef.

Sant' Antonio, San Sebastiano e Santa Agnese sono i tre mercanti della neve.

La loro memoria cade in pieno inverno e quindi vengono visti come i portatori della neve.

1510 Santi

A San Michél le strase le sa de mél.

A San Michele gli indumenti sanno di miele.

Verso la fine di settembre, indossare qualche indumento in più fa sicuramente piacere.

1520 Santi

I Saanč denansi, Sant' Andrea 'n da schena.

I Santi davanti, Sant' Andrea nella schiena.

I Santi all'inizio di novembre e Sant' Andrea alla fine.

1530 Santi

A San Marc la föia la cuèrta él caamp.

A San Marco la foglia copre il campo.

A fine Aprile le foglie hanno già coperto le piante del campo.

1540 Santi

A San Pietro l'oliva l'è 'n grâ de pévre, de agóst la fa l'òs.

A San Pietro l'oliva è come un grano di pepe, ad Agosto l'oliva fa l'osso del nocciolo.

1550 Santi

A San ∫oàn chi no ne ciapa, l'è sò dan.

A San Giovanni chi non ne cattura ha un danno.

Nelle calde notti di giugno si rinnova ogni anno la frega delle agole ( alborelle ); si spera nel bel tempo, nella luna per poterle pescare in abbondanza.

1560 Santi

A San Ròc se fila 'n fusòt.

A San Rocco si fila un fuso di lana.

Cadendo la festa di San Rocco nella seconda metà di agosto, le donne di casa già pensavano a filare con il fuso la lana, pronta per confezionare più tardi le maglie utili per difendersi dai rigori invernali.

1570 Santi

A San Michél la merénda la va 'n ciel.

A San Michele la merenda va in cielo.

L'accorciarsi delle giornate nel periodo autunnale costringeva i bambini a "saltare" la merenda sostituita da una cena anticipata.

1580 Santi

A San Martî s'endrisa 'l scalî.

A San Martino si mette in piedi lo scalino.

A San Martino tradizionalmente s'iniziava la raccolta delle olive.

1590 Santi

A Santa Caterina se stàla 'l bò e la bésina.

A Santa Caterina si accompagnano in stalla il bue e il vitello.

1600 Santi

Da Santa Caterina se giasa l'acqua 'n cosina.

Da Santa Caterina si ghiaccia l'acqua in cucina.

A Santa Caterina inizia la stagione invernale e quindi la temperatura ghiacciava l'acqua conservata nei secchi in cucina.

1610 Sposi, amore, figli, matrimoni

En cà dei galantòmegn, prima le fènne e pò i òmegn.

In casa dei galantuomini prima le donne e poi gli uomini.

Il detto può sorprendere se si considera tanta cavalleria nei confronti della donna, in una società dove ella era stimata poco più di una fattrice. Forse, perciò, il motto serviva a giustificare i genitori per una nascita non troppo desiderata.

1620 Sposi, amore, figli, matrimoni

Se tuč i bàas i fuse buus, tuč i muus i seria sbuus.

Se tutti i baci causassero buchi, tutti i volti sarebbero bucati.

1630 Sposi, amore, figli, matrimoni

Dopo i confèč, vê i defèč.

Dopo le prime gioie dell'amore, si scoprono i difetti del coniuge.

1640 Sposi, amore, figli, matrimoni

Da brute sòche vê föra bèle stèle.

Dai ceppi contorti escono i pezzi di legna migliori.

1650 Sposi, amore, figli, matrimoni

Quande no' ghe n'è déntre, no ne vê gnanca föra.

Quando una persona non ha valore, non se ne ricava nulla.

1660 Sposi, amore, figli, matrimoni

Fiöi e ninsöi no' i è mai masa.

Figli e lenzuola non sono mai troppi.

1760 Stagioni & mesi

Del bô témp e de la bòna ƒent no' se se stufa mai.

Del bel tempo e della buona gnte non ci si stanca mai

1770 Stagioni & mesi

Catïf inverno, catïf istà

Cattuivo inverno, cattica estate.

1780 Stagioni & mesi

Quande fiòca su la föia l'è 'n inverno che fa vöia

Quando nevica sulla foglia è un inverno che invoglia.

Quando nevica sulla foglia, cioè in anticipo, l'inverno non sarà particolarmente rigido.

2050 Tavola

La bóca no l'è straca se no' la sa de vaca.

Rispecchia l'abitudine di finire i pasti col formaggio ricavato dal latte di mucca.